Corriere della Sera
La testimonianza al Giubileo delle donne di Frosinone
Tamara, la forza della fede per fermare la pena di morte
Veroli (Frosinone) - «Non voglio che latre madri soffrano quello che ho vissuto io». Da dieci annni lotta per l’abolizione della pena di morte nel mondo Tamara Chikunova, 62 anni, che ieri pomeriggio ha raccontato la sua storia la Giubileo delle donne al centro polifunzionale del Comune di Veroli, in occasione degli 800 anni dal ritrovamento delle spoglie di Santa Maria Salome, morta proprio nel paesino frusinate. La santa, come narra la tradizione, aveva seguito Gesù fin sotto la croce ed era stata, insieme alla Madonna, tra le prime a scoprire la tomba del Cristo vuota. Tamara, origine russa e fede cristiana, si desfrive come «una donna semplice», ma ha coraggio da vendere, il 10 luglio del 2000 ssuo figlio è stato fucilato in Uzbekistan per omicidio, «un’accusa falsa, confessata dopo essere stato torturato e dopo avere ascolatato le mie grida mentre torturavano anche me – sottolinea – Così Dimitri mi ha salvata. Non l’ho neanche potuto abbracciare per l’ultima volta …». E per riscattare la sua memoria, Tamara è riuscita a fare abbrogare la condanna a morte prima in Kirghizistan nel 2007 e poi in Uzbekistan l’anno dopo, sostenuta anche dalla Comunità di Sant’Egidio. Nell’Ultima lettera a Dimitri c’era scritto: «Ti volgio bene: scusa per le sofferenze che ti ho dato. Ricordati di me” – dice con voce rotta dell’emozione -. Penso a lui ogni giorno. E so che è tanto felice quando abbiamo salvato oltre 250 condannati nel braccio della morte in Kirghizistan e Uzbekistan». Tamara non ha mai riavuto indietro il corpo di suo figlio, ma non si arrende: «Sto lavorando per cancellare la pena capitale in Molgolia: è dura, ma io vado avanti. Per Dimitri». Le otre mille persone, soprattutto donne applaudono, qualcuna singhiozza. Da Santa Maria Salome a Tamara «sono tante le storie di donne straordinarie – sottolinea Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone -. Tante donne impegnate nel volontariato, anche laico, stanno vicino a chi soffre senza chiedere nulla. Questa è una grande lezione: così si può convivere tra diversi». Il sindaco di Veroli, Giuseppe D’Onorio, ribadisce: «Quali sono gli anni bui? Quando c’era la schiavitù oppure oggi che respingiamo i gommoni e vogliamo cacciare i rom?». E Tamara lancia un appello: «Fermatevi almeno un minuto, riflettete. La morte non rigenera la vita. Così si alimenta solo la vendetta». Francesco di Frischia |