Dolore e sdegno per l’esecuzione di Gary Green avvenuta il 7 marzo in Texas

Condannato: Gary Green
Data esecuzione: 07 Marzo 2023
Luogo esecuzione: TEXAS DEATH ROW

Con dolore e sdegno comunichiamo che l’esecuzione di Gary Green ha avuto luogo. La Corte Suprema ha respinto ogni appello.
Ringraziamo tutti coloro che hanno inviato la petizione al Governatore, abbiamo fatto sentire la nostra voce per dire sempre e comunque che non c’è giustizia senza vita.
Ora che la sua vita non è stata risparmiata rivolgiamo ancora un appello al Governatore Greg Abbott affinché abbia clemenza nei confronti degli altri condannati nel braccio della morte del Texas.

Green, 51 anni, è stato dichiarato morto alle 19:07 di martedì 7 marzo 2023. “Ho preso non una, ma due persone che tutti amavamo, e ho dovuto convivere con questo mentre ero qui. Chiedo che mi perdoniate, non per me ma per voi tutti. Sto per tornare a casa e voi rimarrete qui. Voglio assicurarmi che non soffrirete. Dovete perdonarmi per guarire e andare avanti”, ha detto Green nella sua dichiarazione finale.

La sua storia

Gary Green è nato il 14 marzo del 1971. Gary proveniva da una famiglia con una storia di malattie mentali. Da bambino aveva subito e assistito ad abusi.

Era detenuto nel braccio della morte in Texas e condannato per l’omicidio  della moglie Lovetta e della figlia Jazzmen (di 6 anni), avvenuto nel settembre del 2009.

La fragilità psichica di Gary, documentata dai suoi difensori, non è stata considerata dai giudici. Tra la metà e la fine di agosto 2009, Gary Green si era ricoverato in un ospedale psichiatrico. Gli era stato diagnosticato un disturbo depressivo maggiore con caratteristiche psicotiche. Gli erano state prescritte delle medicine e dimesso, ma questi gravi problemi psichici e comportamentali, non sono stati adeguatamente curati.  In quel periodo la moglie aveva preso la decisione di separarsi e glielo aveva comunicato.

Gli altri due figli, sopravvissuti perché avevano chiesto in lacrime al padre di essere risparmiati dalla sua furia, hanno poi dovuto testimoniare l’accaduto in processo davanti al padre, che asseriva di avere voluto “riunire una famiglia felice in cielo”.

10 petizioni firmate ma vorremmo arrivare a