
La Comunità di Sant’Egidio ha appreso con dolore la notizia della scomparsa di Sunny Jacobs, simbolo internazionale della lotta contro la pena di morte e di resilienza umana. Sunny è tragicamente scomparsa il 2 giugno all’età di oltre 70 anni in un incendio scoppiato nella sua abitazione a Casla, in Irlanda.
Sunny aveva trascorso quasi 17 anni in prigione in Florida, cinque dei quali nel braccio della morte, in seguito a una condanna ingiusta per l’omicidio di due poliziotti nel 1976. Al momento della sparatoria, si trovava in auto con il marito Jesse Tafero e i loro due figli. Mentre lei e Tafero furono condannati a morte, il vero colpevole, Walter Rhodes, confessò anni dopo. Tafero fu giustiziato nel 1990, mentre Jacobs fu liberata nel 1992 grazie alla revisione della condanna.
Durante la detenzione, Sunny affrontò l’isolamento con yoga e meditazione. Uscita di prigione, non si lasciò consumare dal rancore ma dedicò il resto della sua vita a impedire che altri subissero incarcerazioni ingiuste, ad aiutare chi ne era stato liberato a guarire, e a lottare per l’abolizione della pena di morte negli Stati Uniti e nel mondo. Amava ripetere: “Era molto importante, quella scelta che ho fatto di guarire, invece di sprecare il dono di una nuova vita guardando indietro ai torti che mi erano stati inflitti”. Malata da tempo di sclerosi multipla, Sunny si muoveva in sedia a rotelle, ma questo non le aveva impedito di continuare a battersi per l’abolizione della pena capitale.
Era profondamente legata alla Comunità di Sant’Egidio, che la conosceva dal 1998 e l’aveva più volte invitata a Roma e in altre città italiane, dove parlava – con forza e dolcezza – della necessità di abolire la pena di morte e costruire una cultura della non-violenza. Negli incontri internazionali promossi da Sant’Egidio, in particolare con i giovani, Sunny portava la sua testimonianza di speranza e riconciliazione. Nell’ultima telefonata con gli amici della Comunità aveva promesso di tornare presto a Roma per parlare con i ragazzi di come lottare sempre con la non-violenza.
Durante una conferenza contro la pena di morte in Irlanda, aveva conosciuto Peter Pringle, con lei nella foto, anch’egli sopravvissuto a una condanna a morte ingiusta in Irlanda. Si sposarono nel 2012, stabilendosi in una casa nel Connemara, dove aprirono il Sunny Center per accogliere ex condannati a morte innocenti – in particolare coloro che, come lei, non avevano ricevuto alcun risarcimento o nemmeno un riconoscimento ufficiale della loro innocenza – aiutandoli a superare il trauma del braccio della morte.
Autrice del libro bestseller Stolen Time e protagonista di numerose opere teatrali e televisive, Sunny ci lascia un’eredità di impegno civile, speranza e perdono. Come disse in un’intervista: “In carcere ho imparato ciò che conta davvero nella vita… Amore. Pace. Gentilezza. Essere fedeli a sé stessi.”
https://www.bbc.com/news/articles/cwy3vrgj4j8o
https://www.3cat.cat/3cat/matrimoni-contra-la-pena-de-mort/video/3920910/