LA PENA DI MORTE VA ABOLITA
- Perché abbassa lo stato e la società al livello di chi uccide
- Perché non c’è nessuna statistica al mondo che provi che la pena capitale sia un deterrente per i crimini più gravi
- Perché colpisce troppe volte innocenti che non possono difendersi
- Perché non c’è nessun sistema di giustizia al mondo così perfetto da non poter mai sbagliare
- Perché colpisce le minoranze razziali, sociali, etniche e religiose in maniera sproporzionata
- Perché non c’è nessun rapporto tra il numero delle esecuzioni e il numero dei reati
- Perché la pena capitale non rende mai migliore il mondo ma aggiunge una morte alla morte
- Perché crea orfani e vedove e altra sofferenza tra i familiari di chi è giustiziato
- Perché illude le famiglie delle vittime che nella vendetta sul presunto colpevole ci sia la guarigione dal dolore e dall’odio. Ma non è mai vero
- Perché legittima al livello più alto, quello dello Stato, una cultura di morte e non di vita
- Perché dichiara il fallimento della società che rinuncia a vedere in ogni persona, anche nel colpevole, un essere umano
- Perché c’è una premeditazione e una scientificità nell’uccidere che non è paragonabile a quella del più pazzo degli assassinii
- Perché in molti Paesi del mondo, colpisce anche i più fragili: disabili mentali e ragazzini
- Perché c’è sempre un metodo alternativo per garantire la sicurezza di tutti
- Perché ci rende tutti corresponsabili di una morte, che viene data anche a nome nostro
- Perché, nei regimi democratici, costa più della reclusione e assorbe le risorse che servirebbero per rendere più umano e utile il sistema giudiziario e carcerario
- Perché la vita è sacra
- Perché mai, in nessuna occasione, possiamo diventare come il peggiore assassino
- Perché c’è una tortura che si accompagna alla condanna a morte che non può essere eliminata: e si muore dieci, cento, mille volte prima ancora di essere giustiziati