Per gli Stati Uniti, il 2021 è stato il settimo anno consecutivo con meno di 30 esecuzioni e meno di 50 nuove condanne a morte. Delle 45 esecuzioni previste per il 2021, solo 11 sono state effettuate. Inoltre, per la prima volta, uno stato del Sud, la Virginia, ha abolito la pena capitale e questo è un fatto emblematico di come la pena di morte stia perdendo terreno nel paese. Infine, è stata posta una moratoria sulle esecuzioni federali, che dovrebbe aprire la strada ad una completa revisione della pena di morte federale.
Tuttavia, alcune contee, negli stati USA che ancora mantengono la pena di morte, hanno ripreso a programmare ed eseguire le condanne a morte, spesso anche in presenza di casi dubbi, persone con disabilità mentale e con palesi violazioni del diritto ad un giusto processo. Nel caso di Bigler Stouffer (eseguito il 9 dicembre), il governatore aveva persino respinto la raccomandazione del Oklahoma Pardon and Parole Board a commutare la condanna. I metodi di esecuzione sono stati ampliati in Arizona (dove è ammesso l’uso dell’acido cianidrico, usato dai Nazisti nelle camere a gas) e South Carolina (dove è stata ripristinata la sedia elettrica) e alcuni stati cercano di procurarsi illegalmente i farmaci per le esecuzioni che le aziende farmaceutiche negano loro. Si ripetono i casi di esecuzioni che provocano terribili sofferenze ai condannati, come quello di John Grant, ucciso in Oklahoma il 28 ottobre.
Nel 2022 sono già stati eseguiti tre condannati. Il 17 febbraio è stato ucciso in Oklahoma Gilbert Postelle, un disabile con malattia mentale che aveva 18 anni all’epoca del reato. In marzo-aprile 2022 sono previste altre 4 esecuzioni, tra cui quella di Melissa Lucio, l’unica donna latino-americana nel braccio della morte del Texas, condannata dopo un processo in cui testimonianze importanti a suo favore non erano state ammesse.