Una firma per Lisa Montgomery. L’esecuzione è stata sospesa: continuiamo a chiedere che la sua vita sia salva

Condannato: Lisa Montgomery, 53 anni
Data esecuzione: 13 Gennaio 2021
Luogo esecuzione: Terre Haute, IN (Penitenziario federale) - Stati Uniti

Nonostante i numerosi appelli e una breve sospensione, l’esecuzione della condanna a morte di Lisa Montgomery è stata portata a termine nelle prime ore del 13 gennaio 2021. La Comunità di Sant’Egidio ringrazia tutti coloro che hanno sostenuto l’appello per salvare Lisa e invita tutti a rafforzare il proprio impegno per la vita e contro ogni forma di pena di morte.

L’appello

Lisa Montgomery, che ha oggi 53 anni, è condannata a morte per l’omicidio efferato di una donna incinta all’ottavo mese, allo scopo di rapire la bambina che portava in grembo. La bambina è sopravvissuta e oggi ha 16 anni.
Lisa ha sempre sofferto di mai risolti disturbi mentali e di ripetuti abusi sessuali in ambito familiare, sin dall’infanzia. Secondo il Death Penalty Information Center, l’ultima donna ad essere giustiziata dal governo federale è stata Bonnie Heady, uccisa nella camera a gas nel 1953.

Oltre 1.000 avvocati hanno firmato lettere che esortano Donald Trump a commutare la condanna a morte di Lisa in ergastolo, indicando le sue diagnosi di gravi malattie mentali.

“I lettori spesso confondono la clemenza con l’indulto nei casi di pena di morte”, lo ha affermato Sandra Babcock, professore di diritto presso la Cornell Law School e direttrice di facoltà del Cornell Center on the Death Penalty Worldwide, che sta lavorando per ritardare l’esecuzione della Montgomery in modo che i suoi avvocati possano presentare una petizione di clemenza. “Non stiamo chiedendo che sia assolta dalla colpa. Quello che le chiediamo è che sia perdonata ” ha poi aggiunto. L’esecuzione di Lisa è stata rinviata al 12 gennaio 2021 perché i suoi avvocati si sono ammalati di COVID-19, che però sperano di poter mostrare gli elementi di prova ed appello a difesa di Lisa. Sarebbe stata la prima donna in 67 anni ad essere giustiziata dal governo federale. A poche ore dall’esecuzione il giudice ha concesso una sospensione.
Nella vicinanza a chi non può cessare di soffrire per un crimine ingiusto ed odioso, siamo fermamente consapevoli che nessuna riparazione può venire mettendo a morte ancora un essere umano, una donna nella condizione di massima fragilità. Non esiste giustizia senza la vita. Non esiste giustizia senza considerare, di fronte al male più grande, le ragioni della misericordia.
Chiediamo a chi può decidere per la vita di fermarsi e considerare, come sempre più sta accadendo nel mondo, ogni misura alternativa disponibile di giustizia e clemenza.